Le Murge
Le Murge sono un ampio altopiano carbonatico, composto da rocce sedimentarie calcaree e dolomitiche, che si estende senza soluzione di continuità dal Salento sino alla valle dell'Ofanto. Si tratta di una serie di altopiani calcarei interessati in misura diversa da fenomeni carsici. La parte del territorio posta alle quote più alte viene chiamata Murge Alte e si collega attraverso una netta scarpata alle Murge Basse, che a loro volta si raccordano alla costa adriatica attraverso una serie di gradini strutturali, uniti da scarpate più o meno evidenti, che mostrano un andamento parallelo a quello della linea della costa. La parte costituita dalla linea di costa e dal gradino murgiano nord-orientale, individuabile nella fascia altimetrica compresa tra i 350 e i 375 metri sul livello del mare – in cui si ha un aumento delle pendenze – rappresenta la linea di delimitazione tra l’ambito murgiano e la Puglia Centrale.
Il suolo della Denominazione di Origine Gioia del Colle
Il territorio della zona di produzione della Denominazione di Origine Gioia del Colle è un vasto altopiano calcareo modellato nelle sue forme da un complesso sistema carsico. Il carsismo è un processo di disgregazione delle rocce da parte delle acque meteoriche, che vede le acque che scorrono in superficie frantumare il suolo e scomparire nel sottosuolo, per dare luogo a veri e propri fiumi e laghi sotterranei. In queste zone accanto alla viticoltura si trovano residui boschi di querce, che costituivano la copertura naturale del territorio prima della presenza dell’uomo, misti ad alberi da frutto, in particolare mandorli e ciliegi, olivi e ampi appezzamenti destinati alla produzione di foraggio per l'allevamento. La profondità dei suoli utile per le radici cambia notevolmente da comune a comune. Nei comuni di Gioia del Colle, Acquaviva delle Fonti, Cassano delle Murge e Grumo Appula varia tra i 25 e i 50 centimetri, mentre a Casamassima, Adelfia e Sannicandro di Bari la profondità oscilla intorno tra i 130 e i 200 centimetri. I terreni dominanti della denominazione, le classiche terre rosse, sono costituiti da residui derivanti dalla dissoluzione delle rocce calcaree, composti da ossidi e idrossidi di ferro e di alluminio. Sono terreni ideali, per la loro ricchezza di potassio e la relativa povertà di sostanza organica, per la coltivazione di varietà di uve per vini rossi di pregio, ma anche per uve bianche. I terreni, argillosi e argilloso-limosi, hanno un’elevata presenza di scheletro (fino al 60% dei costituenti totali). Il limitato contenuto di elementi nutritivi li rende particolarmente idonei a una vitivinicoltura di qualità. La vigna affonda le sue radici nello strato calcareo immediatamente sottostante il sottile strato di terreno fertile, con la conseguenza che i vigneti qui impiantati hanno rese per ettaro naturalmente basse, una grande mineralità e una buona acidità. L’altitudine delle aree coltivate a vite è compresa tra 200 e i 450 metri sul livello del mare, su pendenze lievi e con esposizioni prevalentemente orientate verso sud-est.
Il Clima
L’area della denominazione di origine di Gioia del Colle è situata integralmente nella parte sud-est della Provincia di Bari ed è un’area ben nota come particolarmente adatta, in termini tanto di mesoclima e pedologici quanto morfologici e agronomici, per la coltivazione della vite.
Il clima è di tipo mediterraneo soggetto a siccità estiva. Una serie di rilevazioni fatte a Gioia del Colle tra il 1997 e il 2009 mostrano che le temperature manifestano un minimo invernale tra i 2 e i 7 gradi, che cade intorno a gennaio-febbraio, e un massimo estivo tra i 30 e i 36, che cade invece intorno a giugno-luglio, con una temperatura media annuale che oscilla tra i 7 e i 25 gradi (…)